Sono trascorsi ben 188 anni da quando, a Lonigo, sorse la prima Casa di Ricovero (o Ospitale Saraceni), una struttura residenziale per anziani in città che, evoluzione dopo evoluzione, secolo dopo secolo, sarebbe poi diventata quella che oggi noi conosciamo come Villa Serena.
Con il tempo sono cambiate anche le tipologie assistenziali e organizzative, tanto che oggi non si può più parlare di una semplice casa di riposo, ma di un centro servizi pensato per la lungodegenza degli ospiti.
“Di fatto – spiega il presidente dell’Ipab, Valter Rebesan, a nome di tutto il Consiglio di Amministrazione – siamo molto simili a reparti ospedalieri, che offrono interventi capaci di garantire una buona qualità di vita dell’anziano, nelle migliori condizioni di salute possibili. Nella nostra struttura, ad esempio, ospitiamo persone con gravi problemi sanitari e una aspettativa di vita molto breve e persone affette da demenza, ma deambulanti, che sono con noi anche da più di dieci anni. La vita media si allunga ed è per questo che parliamo, in molti casi, anche di lungodegenza”.
I numeri descrivono bene l’impegno quotidiano del personale e l’importanza socio-assistenziale di Villa Serena: 132 ospiti non autosufficienti, 14 autosufficienti, 20 ospiti della residenza socio-sanitaria psichiatrica, cui si aggiungono i 40 pasti a domicilio forniti dalla cucina interna alla struttura.
“Siamo un presidio sanitario e assistenziale fondamentale per tutto il territorio – commenta il direttore, Nevio Slaviero –. Oramai le persone entrano a Villa Serena solo quando non è più possibile gestirle a casa. Se non ci fossero strutture come la nostra, quali sarebbero le difficoltà a cui le famiglie andrebbero incontro? Villa Serena, con i suoi servizi, risponde a importanti bisogni sociali. Sarebbe necessaria anche una semplificazione burocratica, in modo da offrire risposte ancora più veloci e adeguate alle esigenze della popolazione anziana”.
Ma quali sono i principali obiettivi di questo 2024? “Innanzitutto stiamo proseguendo sulla strada dell’efficientamento energetico dei nostri edifici – afferma il presidente –. Abbiamo appena concluso la sostituzione delle vecchie caldaie con nuovi impianti a condensazione e stiamo sostituendo tutti i punti luce con corpi illuminanti a led, per un investimento complessivo di 225.000 euro. Nel prossimo futuro ci concentreremo sull’installazione di un impianto fotovoltaico, in modo da abbattere ulteriormente i costi energetici. Senza ovviamente tralasciare i numerosi interventi e manutenzioni ordinari, che non fanno ‘notizia’, ma che sono vitali per il mantenimento di una buona efficienza della struttura. Inoltre, saremo presto dotati di un nuovo furgone da 9 posti, attrezzato anche per il trasporto di persone disabili, che andrà a sostituire un vecchio mezzo che ha oltre 20 anni di vita. Esso faciliterà il trasporto degli ospiti per le visite mediche e favorirà l’organizzazione di qualche uscita in più”.
Oltre agli aspetti strutturali, il Consiglio d’Amministrazione, sin dal momento del suo insediamento (anno 2021), si è dimostrato sensibile alla formazione del personale: “Oltre ai corsi previsti per la sicurezza, periodicamente vengono organizzati corsi per i dipendenti – sottolinea il direttore – sia per l’aggiornamento professionale sia per approfondire tematiche specifiche legate, ad esempio, al modo con cui approcciarsi con un anziano con decadimento cognitivo. Sono occasioni di crescita professionale che riteniamo necessarie e fondamentali per la buona qualità dei servizi erogati”.
Di particolare importanza, e sempre in primo piano, è poi il rapporto con i familiari degli ospiti: “Ricordando che, secondo le norme, dobbiamo ancora attenerci a rigidi protocolli per ciò che riguarda il contenimento del Covid – spiega il presidente Rebesan –, il nostro auspicio è di poter riaprire sempre di più le nostre porte alle famiglie e alla comunità di Lonigo, perché la gioia dello stare insieme è sicuramente un beneficio per tutti, ospiti e non”.