In una Residenza Sanitaria Assistenziale, l’alimentazione non è solo una necessità fisiologica, ma un elemento fondamentale per il benessere complessivo degli ospiti. È proprio questo uno dei motivi per cui Villa Serena crede fortemente nel servizio della cucina interna, investendo in un team dedicato. Si tratta di una scelta dal grande valore aggiunto: grazie alla competenza e alla conoscenza approfondita non solo delle esigenze nutrizionali, ma anche delle preferenze individuali degli ospiti della struttura, i cuochi interni contribuiscono a creare menù personalizzati, equilibrati e gustosi. Per favorire la salute, stimolare l’appetito e migliorare la qualità della vita quotidiana degli anziani.
“Le cose in strutture come questa cambiano velocemente: entrano nuovi ospiti, altri migliorano, altri ancora hanno bisogni diversi da un giorno all’altro – conferma Fabio Vigolo, capocuoco in servizio a Villa Serena da più di vent’anni –. Poter occuparsi direttamente e quotidianamente dei fruitori del nostro lavoro è, quindi, importantissimo e di grande aiuto. Anche in termini di efficientamento delle quantità, così riusciamo a consumare tutto ciò che cuciniamo e non sprechiamo praticamente nulla”.
Un attento lavoro di squadra
Il team è composto, nella sua interezza, da tre cuochi e due cuoche che si alternano per coprire i tre pasti principali (colazione, pranzo, cena) e i momenti di idratazione e merenda, rispettivamente a metà mattina e a metà pomeriggio. “Il nostro ‘mondo’ è suddiviso in reparti (ognuno dotato della propria cella frigorifera) – prosegue Fabio – per una questione di ordine, differenziazione degli alimenti e, soprattutto, per evitare contaminazioni durante le varie preparazioni, in linea con la normativa HACCP. All’interno della cucina, dunque, il taglio di materie prime fresche, come verdura e frutta, avviene in un reparto differente rispetto a quello adibito alla sola lavorazione di carni e pesce, o a salumi e formaggi. Lo stesso vale per l’ampio reparto fuochi e per lo spazio dove componiamo i carrelli che poi le operatrici distribuiranno nei vari piani. Un’area, infine, è dedicata alla preparazione dei pasti da portare a 40 utenti esterni, che verranno poi consegnati dalle addette della cooperativa”.
Cibo buono che fa bene (non solo al corpo)
Il vantaggio di poter contare su figure interne, inoltre, è legato alla stretta collaborazione che si crea con gli altri specialisti che gravitano attorno ai nostri ospiti. Fra tutte spicca la figura della logopedista, che permette a Fabio e ai suoi colleghi di avere un’idea sempre aggiornata dei bisogni, per esempio degli ospiti disfagici. “È proprio assieme alla dottoressa Cristina Dal Barco che realizziamo i menù da proporre: oltre a studiare accuratamente la consistenza degli alimenti, per assicurarci che siano adatti alle varie necessità, facciamo un grande lavoro di selezione a seconda di stagionalità e qualità delle materie prime. Fondamentale è anche l’impatto psicologico. Un buon piatto, con un buon gusto e dei colori vivaci può infatti invogliare anche l’anziano più mal disposto, riuscendo a far leva su ricordi e momenti felici ad esso legati. Insomma, sì a ricette della tradizione, concrete e di sostanza, che permettano di mantenere il gusto di un buon pasto, come momento conviviale e sereno. Obiettivo per il prossimo futuro? Il km 0, così da poterci rifornire da una filiera certificata, che produca nel territorio leoniceno”.