Ieri pomeriggio, nel giorno del suo funerale, abbiamo rivolto il nostro commosso e doloroso saluto al direttore Nevio Slaviero, scomparso improvvisamente e prematuramente il 3 novembre.
Grazie alla volontà espressa dai familiari, il corteo funebre, prima di raggiungere il Duomo di Lonigo, ha varcato i cancelli di Villa Serena, dove ad attendere il feretro c’era una folta rappresentanza di ospiti e del personale. Due lunghi applausi hanno accompagnato questo toccante momento, nel luogo che ha visto Nevio impegnato professionalmente per 25 lunghi anni e che, per l’occasione, ha esibito la bandiera italiana a mezz’asta.
Durante la cerimonia religiosa in Duomo, un’altra rappresentanza del personale ha letto questo ricordo di Nevio:
Ciao Nevio, ti ricordiamo come uno stimato direttore, ma anche come un sognatore, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e progetti da realizzare.
Il destino non ti ha lasciato vedere concluso il centro diurno di Villa Serena , ma anche grazie alla tua intuizione molte famiglie Vi troveranno futuro conforto.
La spontaneità e l’ironia erano le tue armi vincenti e sapevano regalare leggerezza in momenti di lavoro particolarmente intensi.
I tuoi cari, trovino conforto nel ricordo del tuo esempio.
Nevio sei stato testimone di valori autentici: onestà, dedizione al lavoro, sensibilità verso le persone e la comunità.
Sostieni, Signore, la moglie Paola e l’adorata nipotina Beatrice e sii di conforto a Matteo ed Elisa perché sta realmente nei figli il vero senso della vita dei propri genitori.
Personale, ospiti e Consiglio di amministrazione di Villa Serena e fondazione Miotti
Commosso anche il ricordo del sindaco di Lonigo, Pier Luigi Giacomello:
A nome della città di Lonigo e mio personale porgo le più sentite e affettuose condoglianze alla moglie Paola, ai figli Elisa e Matteo, un bacio e una carezza alla amatissima nipotina Beatrice, a tutti i famigliari e amici per la improvvisa e dolorosa perdita di Nevio.
Ci lascia un grande uomo e un grande professionista: è stato il primo direttore della Casa di Riposo Villa Serena, dal 2000, l’ha fatta crescere, ampliare, sempre con l’obiettivo di migliorare l’assistenza degli anziani, (i suoi vecchietti, come li chiamava lui), l’ha sostenuta e traghettata anche nei periodi più bui, come quelli del Covid, l’ha portata ad essere una struttura che ci è invidiata da tutto il territorio.
E ora ci lascia così.
Quel cuore che lui metteva in tutto quello che faceva l’ha tradito, e se l’è portato via.
Per tutti noi una mazzata tremenda, una notizia sconvolgente che ci lascia tutti increduli e sbigottiti, e che ci riporta con crudezza alla realtà di quello che veramente siamo, di quelle che sono le cose veramente importanti della vita, di quello che è veramente la vita stessa.
Sono passate poco più di 3 settimane dalla cerimonia della posa della prima pietra del Centro Diurno per l’Alzheimer, un progetto bellissimo che senza Nevio non sarebbe stato possibile portare avanti, e con Nevio stavamo già parlando dei prossimi progetti.
Avevo passato il venerdì pomeriggio, con lui e col Presidente di Villa Serena, a parlare di futuro.
Lui scherzando mi aveva detto: “Ma cosa venite a fare da me, che l’anno prossimo sarò in pensione: ho trovato un appartamento a mare e ci andrò con la famiglia e con la mia nipotina”.
E io scherzando gli avevo ripetuto che avrei fermato qualsiasi pratica, avrei scaravoltato tutta l’INPS pur di bloccargli la pensione, perché la città di Lonigo ha troppo bisogno di lui, della sua competenza, della sua concretezza, della sua passione.
E ancora una volta lui sorridendo mi aveva detto: “Facciamo così: io in pensione ci vado, quindi caro Sindaco lascia perdere i tuoi tentativi per bloccare la mia pensione. Sappi però che io vi aiuterò lo stesso, perché per voi e per i miei vecchietti io ci sarò sempre”.
E così abbiamo parlato dei prossimi progetti: come raddoppiare la capienza del centro diurno per i malati di Alzheimer, come impostare un piano di edilizia residenziale fatta apposta per gli anziani autosufficienti, abbiamo esaminato ipotesi di collaborazione con AUSER per il centro diurno, lo sviluppo della Casa di Riposo.
Insomma: il futuro.
Perché questo era Nevio: uomo di estrema concretezza nel presente e un visionario lungimirante per il futuro.
Anche il lunedì mattina ci siamo risentiti per quasi un’ora, per come aiutare alcune persone, e poi, dopo appena un paio d’ore, la terribile telefonata a cui non riuscivo a credere. Nevio ci ha lasciato.
Una perdita gravissima, come uomo, come amico, come professionista.
Come uomo e come amico era sempre molto riservato, ma quando parlava della sua famiglia e in particolare della sua nipotina gli si illuminavano gli occhi.
Come professionista aveva delle competenze uniche, preziosissime, perché conosceva alla perfezione tutti i meccanismi amministrativi e normativi della macchina pubblica, della USLL e della Regione, e oltre ad avere le competenze aveva anche la capacità di concretizzarle e di metterle a disposizione per fare le cose, per realizzare i progetti.
E infatti dopo aver firmato il protocollo d’intesa tra Comune, Casa di Riposo e Fondazione Miotti per la realizzazione del centro diurno per l’Alzheimer siamo andati da lui, e lui ci ha prima indicato e poi accompagnato in tutto il percorso: le cose da fare in regione, con la ULSS, in comune ecc,
Per tutti i problemi, anche quelli più ostici o complicati, e sono stati molti, e anche inaspettati, aveva sempre un approccio positivo e costruttivo, ed era come un rullo compressore: dritto alla meta.
Una autentica garanzia.
Ci mancherai, caro Nevio, mancherai a tutti noi, come uomo, come marito, come padre e come nonno per tutta la tua famiglia, come amico per molti di noi, come direttore per la tua Casa di Riposo, e come professionista e uomo di azione per tutta la città.
Ci manchi già adesso, caro Nevio, ma noi continueremo con quei progetti che ti stavano tanto a cuore, per i nostri vecchietti, anche se sarà più difficile senza di te.
Lo faremo anche per te, e ti ricorderemo, nel modo giusto e nel momento giusto.
Ciao Nevio








